Se c’è una cosa di cui
è innamorata, oltre al vino, è la Francia.E’ una francofila convinta e fare un viaggio in terra francese con lei può essere un’esperienza ai limiti della realtà: appena attraversa il confine diventa tutta fru fru fru, là là là, la sua lingua si arrotola come le spire di un drago e alza il tono di voce di almeno un’ottava.
Per questo motivo, all’apertura delle Olimpiadi 2024, le ho chiesto di tenere una piccola rubrica sulla sua Parigi gastronomica.
Parlare di cibo a Parigi è come parlare di santi in Vaticano.
Dunque, al fine di sintetizzare, è necessario dividere la mia Parigi gastronomica in 5 grandi categorie: i bar, i ristoranti, i café, le botteghe e i mercati. E voi direte “E le pasticcerie?”. Ecco, appunto: le categorie sono già 6 senza contare i negozi di formaggi, le confetterie, le drogherie, le sale da te, gli hotel, i club.
Cominciamo senza indugi da 3 bar che sono nel mio cuore.
E non sono bar “normali”.
🦞 L’écume Saint Honoré Bar à Huitres & Épicerie du père Claude (6 Rue du Marché Saint Honoré)
Pescheria, ma anche ristorante, ma anche bar di ostriche e champagne, ma anche bottega: questa è la combinazione ideale dei due locali gestiti da padre e figlio. Da una parte frutti di mare freschissimi a disposizione degli avventori a ogni ora del giorno, dall’altra una bottega di prodotti gourmet senza rivali. Esperienza che mi sento di consigliare? La capasanta cruda, aperta e tagliata al momento al posto del dessert.
🍷 L’écluse Bar à Vins (15 Place de la Madeleine)
Uno dei primi posti dove ho potuto bere Pauillac al calice. Era il lontano 2002 e da allora ci sono tornata ogni volta che ho visitato Parigi. Temo che oggi i baristi non siano più così temerari come allora, anche se la carta vini resta interessante. Atmosfera calda e accogliente da leggendario cabaret e una proposta di cibo semplice con taglieri di formaggi e salumi. Nota di merito al clafoutis di fichi: indimenticabile.
🍸 Le Bidou Bar (12 Rue Anatole de La Forge)
Ventisei posti a sedere sui divanetti in pelle, boiserie scure dalle linee morbide, atmosfera mitica e cucina nel puro spirito parigino: Le Bidou era il ristorante preferito di Edith Piaf… sembra ancora di vederla, seduta su uno sgabello a sorseggiare il suo cocktail. Proposte del giorno tutte alla lavagna e vini della casa sempre buoni. Non andateci se non volete cimentarvi con un po’ di erre arrotolata.
À bientôt mes amis, ci rivediamo la prossima settimana con altri consigli gastronomici.
COSA È SUCCESSO QUESTA SETTIMANA?
Sono stato a casa qualche giorno e finalmente ho cucinato la maionese con mio nipote Arturo. (La ricetta la trovi qui)
È stata anche una settimana dedicata alla Sicilia da Palermo a Catania
Abbiamo parlato dei capperi della Riserva di Capo Gallo (Le Dolomiti di Palermo) e della mia ricetta di salsa tonnata
Abbiamo indugiato nei ricordi gustosi del mio ultimo viaggio a Catania, tra triglie fritte e minne di Sant’Agata.
Insomma, come dicono i francesi: “On s'est régalé!”
molto bello Gloria, fai venire una voglia matta di andare a scoprire la "France" e quelle meraviglie che menzioni ...chissà se un giorno riuscirò ad andarci anche io